Introduzione – Riconoscere l’inizio del travaglio dalle contrazioni

È importante per una donna che si avvicina alla data del parto saper differenziare i diversi tipi di contrazioni per riconoscere l’inizio del travaglio. Le contrazioni di preparazione dell’utero e della cervice si definiscono prodromiche e fanno parte della fase latente del travaglio. Le contrazioni effettive invece sono quelle con cui ha inizio il travaglio attivo. Durante questa fase l’utero comincerà a modificarsi progressivamente per raggiungere la massima dilatazione poco prima del parto. Saper differenziare le due tipologie aiuterà non solo a gestire le diverse contrazioni e il relativo dolore ma anche a capire quando è arrivato il momento di andare in ospedale per partorire.

Premesso che il parto è soggettivo e che ogni donna ha i propri tempi, è comunque utile sapere in che cosa consiste il travaglio, le sue diverse fasi, le contrazioni che lo caratterizzano e le modificazioni a cui va incontro l’utero al fine di gestire l’evento sia dal punto di vista fisiologico che psicologico. Sapere cosa succede nel proprio corpo, che tipo di modificazioni avvengono nell’utero, comprendere in che cosa consiste una contrazione e sapere come cambiano durante il travaglio, aiuta a capire come e quando eseguire tutte le strategie imparate durante il corso di preparazione al parto. Queste comprendono le tecniche di respirazione, gli esercizi di stretching e di rilassamento, le diverse posizioni che si possono assumere per poter agevolare la dilatazione del bacino, le spinte, ecc.

Fasi del travaglio

Il travaglio è l’insieme di fenomeni che portano alla nascita del bambino. Inizia con delle contrazioni grazie alle quali l’utero si modifica per permettere alla testa del bambino di uscire.

  • La prima fase del travaglio si definisce latente ed è caratterizzata dalle contrazioni di preparazione, o prodromiche.
  • La seconda fase del travaglio è la fase attiva ed è caratterizzata da contrazioni effettive, così chiamate perché modificano il collo dell’utero accorciandolo, appiattendolo e dilatandolo.
  • Terminato il travaglio attivo ha inizio la terza fase, ovvero quella espulsiva che consiste nella nascita del bambino vera e propria.
  • Dopo l’espulsione segue la quarta e ultima fase, detta di secondamento, in cui viene espulsa la placenta.
Fase di preparazioneContrazioni prodromicheDilatazione dell’utero fino a 4 cm
Fase di travaglio attivoContrazioni effettiveDilatazione dell’utero fino a 10 cm
Fase espulsivaPresentazione della testaNascita del bambino
Fase di secondamentoContrazioni meno intenseEspulsione della placenta

Per approfondire le diverse fasi del travaglio è possibile fare riferimento a questo articolo.

Come capire quando le contrazioni prodromiche diventano effettive e ha inizio il travaglio?

Quando si pensa alle contrazioni del parto automaticamente vengono associate al dolore che le caratterizza. In realtà una contrazione non è caratterizzata da un dolore continuo. In ogni contrazione è possibile distinguere un momento iniziale, in cui l’addome si indurisce e si comincia ad avvertire del dolore. La contrazione raggiunge poi un picco in cui il dolore si intensifica fino al suo culmine, per poi diminuire progressivamente e sparire nella pausa tra una contrazione e l’altra. Si potrebbe descrivere l’andamento del dolore durante le contrazioni come un movimento ad onda, dove si alternano momenti di maggior dolore a momenti dove è del tutto assente. Conoscendo in anticipo questo andamento, sarà possibile prepararsi al dolore della contrazione nei momenti in cui l’addome comincia ad indurirsi ed approfittare invece del momento di pausa per riposare e recuperare le energie.

Donna incinta ha delle contrazioni prodromiche in casa

Le contrazioni prodromiche

Le contrazioni prodromiche sono definite preparatorie in quanto si presentano anche qualche settimana prima del parto e differiscono da quelle effettive in quanto meno dolorose e intense. Possono verificarsi per un periodo che dura da una a tre ore, con momenti di pausa tra le singole contrazioni maggiori di cinque minuti. Infatti queste contrazioni sono irregolari e distanti tra loro; possono presentarsi una volta ogni ora così come ogni tre ore. Il dolore che caratterizza queste contrazioni interessa più la zona della schiena.

Donna ha delle contrazioni effettive su un letto di ospedale

Le contrazioni effettive

Sono le contrazioni che danno inizio al parto vero e proprio. Si possono riconoscere perché sono più intense, regolari, ravvicinate e più dolorose. La durata della contrazione è di 50-60 secondi mentre la pausa tra una contrazione e l’altra è più breve, con una durata di minore di 5 minuti. Si avverte più dolore rispetto alle contrazioni prodromiche, portando a dover interrompere qualsiasi attività si stia svolgendo al punto tale da impedire alla donna anche di riuscire a camminare. Il dolore in questo caso interessa l’addome. Con queste contrazioni si arriva alla dilatazione massima di 10 cm ed inizia la fase espulsiva.

Dottoressa Laura Sordi

Dott.ssa Laura Sordi

Psicologa Clinica - Ordine degli Psicologi del Lazio

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Specializzata nel metodo RAT, da anni aiuto donne in gravidanza a preparasi all'esperienza del parto. Svolgo corsi di preparazione al parto individuali e di gruppo a Roma.

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