Che cos’è la discalculia evolutiva?

Nel comma 5 della legge 170 del 2010, il più importante riferimento normativo italiano in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, la discalculia evolutiva viene ufficialmente definita in questo modo:

Si intende per discalculia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.

Quali tipi di discalculia esistono?

Sono stati individuati tre tipi principali di discalculia evolutiva, a cui si aggiunge il disturbo di calcolo misto, dove convivono due o tre dei fattori che caratterizzano le tipologie principali. Queste nello specifico sono:

  • Dislessia per le cifre: in questo caso parliamo di dislessia poiché l’origine delle difficoltà di calcolo è un’incapacità nella transcodifica dei numeri e non nell’operazione in sé. Si tratta quindi in sostanza di un disturbo nella lettura delle cifre.
  • Discalculia procedurale: gli errori in questo caso sono nelle procedure necessarie all’aritmetica, ad esempio il riporto o l’incolonnamento.
  • Discalculia per i fatti numerici: gli errori sono nel recupero di fatti aritmetici (ad esempio confondere somma e moltiplicazione).
Bambina ha problemi calcoli alla lavagna

Come si comporta un bambino con la discalculia?

La discalculia si manifesta con difficoltà scolastiche in matematica e in generale verso tutto ciò che riguarda l’intelligenza numerica (dai conteggi alle operazioni aritmetiche, fino alle tabelline). Tra i due e i quattro anni di età in genere i bambini sviluppano l’abilità di conteggio e in questa fase evolutiva si possono notare i primi segnali della discalculia. Una diagnosi effettiva di discalculia può essere effettuata a partire dagli otto anni, ovvero verso la fine della terza classe di scuola primaria. Sintomi caratteristici di discalculia possono essere:

Segnali in età prescolare

  • Difficoltà nell’attribuire un numero agli oggetti, dunque nel conteggio.
  • Incompetenza lessicale, ovvero scarsa capacità di riconoscere i simboli numerici e di associare correttamente il numero alla quantità, ad esempio la parola “cinque” al simbolo “5”.
  • Fatica nel ricordare l’ordine numerico.
  • Difficoltà nel confrontare piccole quantità e grandezze.
  • Evitamento di giochi che implicano l’uso dei numeri, del conteggio e di altri concetti numerici.

Sintomi in età scolare

Nella scuola primaria, i segnali di discalculia iniziano a divenire più evidenti, in risposta ovviamente alle richieste specifiche in ambito matematico. Durante la scuola primaria possiamo quindi notare alcuni campanelli d’allarme. I bambini con difficoltà specifiche nelle abilità matematiche:

  • Tendono a usare unicamente le dita per effettuare semplici calcoli.
  • Non accedono al calcolo mentale, ma continuano a necessitare del supporto visivo/concreto.
  • Fanno fatica a ricordare e dunque ad automatizzare le procedure di calcolo.
  • Non memorizzano correttamente le tabelline.
  • Non riescono ad individuare l’operazione aritmetica richiesta per la risoluzione dei problemi.

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